MDLXXXIII a 2 di luglio.
Non data in tempore.

Che al fedel nostro Germano Vecchi da Udene sia concesso che altri che egli, o chi haverà causa da lui, non possa, per spacio di anni quindeci, stampar nel dominio nostro, overo altrove stampata in esso vender, l'opereta sua intitolata Novo conforto spirituale, sotto pena di perder le opere stampate, le qual siano dell'istesso supplicante, et di ducati tresento, un terzo de quali sia della casa nostra dell'Arsenal, uno del magistrato che farà l'essecutione, et l'altro dell'accusator, et sia tenuto di osservar quanto è disposto per le leggi nostre in materia di stampe.
Il medesimo sia concesso a domino Flaminio Nobili per la Parafrasi sua sopra li sette salmi penitentiali, et per la sua Traduttion di quelle orationi di san Giovanni Chrisostomo, che sono state stampate greche in Roma ultimamente.

Item per anni vinti.
A Giovanni Battista Sessa et fratelli per L'essame de confessori del reverendo pre' Bartolomeo ab Angelo Napolitano.
Al fedel Luca Antonio Giunti per La descrittion della Sarmatia europea di domino Alessandro Guagnino, tradotta dal reverendo pre' Bartolomeo Dionigi da Fano.
A Giovanni Battista Somasco per li Consegli di Bartolomeo Bertazzuolo, et per la Politica del Figliucci.
A Francesco Ziletti per il Commento di Michaele Thimotheo sopra gli hinni ecclesistici, et le Epitome et questioni del medesimo sopra il divin officio; et per la Cirugia volgare di domino Zuan Andrea dalla Crose; et per li Intricati, favola pastorale di Alvise Pasqualigo; et per l'Interesse, comedia di Nicolò Secco; et per l'Alceo, favola pastorale; et per la Cameriera, comedia.
A Zorzi Angelieri per la 4.ta parte delle rime di Magagno, Menon e Begotto; et per li Preludii del Manual del Navara, tradotti da Camillo Camilli; et per un'Egloga del reverendo padre maestro Remigio.
A Domenico et Giovanni Battista Guerra fratelli per l'Istoria delli successi de nostri tempi del reverendo pre' Faustino Tasso; et per il Novo rosario della beata Vergine, accomodato dal reverendo domino Sebastiano da Fabriano dell'ordine de Camaldolesi.
Al fedelissimo nodaro ordinario della cancellaria nostra, Aldo Manucci, per le Rime di Carlo Turco; et la Calestra, tragedia del medesimo; et per il Discorso della gelosia di Torquato Tasso; et per la Terza parte delle rime del medesimo; et per li Argomenti, annotationi, et allegorie del Rinaldo del medesimo. Al medesimo, non ostante le leggi, come supplicato per le opere contenute nella sua supplicatione (la contrascripta supplicatione è qui sotto registrata).
A Piero Dusinello, le Lettioni del Panigarola sopra li Dogmi.
A Guglielmo Boccarino, Due libri del senato composti da lui.
A domino Camillo Camilli, Cinque Canti aggiunti al Goffredo del Tasso.
A domino Isidoro Valserano per il Trattato suo delle indulgentie.

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Ser.mo Principe.
Ottenni io Aldo Manucci l'anno passato, 1581 20 Genaro, privilegio dalla Ser.tà vostra, che per lo spatio di xv anni niuno potesse stampar nel dominio suo, et come in esso privilegio.

Li modi famigliari, ne quali con la copia di locutioni et concetti si possono latinamente spiegare tutte le occorrenze giornali, da me scielte dalle comedie di Terentio.
Li Commentarii miei sopra la Retorica et Filosofia di Cicerone.
Le Illustrazioni del Catechismo Romano del reverendo pre' Francesco Turchi Trivisano, latine et volgari.

Le quali opere non havendo io potuto, per molti miei impedimenti far stampar nel termine dell'anno concesso dalle leggi, et volendo mandarle fuori, supplico la Ser.tà che se degni habilitarmi che, non ostante dette leggi in questo caso, possa di nuovo ottenere privilegio di esse per publicarle et godere alcun frutto delle mie fatiche et vigilie, et alla buona gratia di lei humilmente mi raccomando.